Igreja

Il Papa alla stampa internazionale: “Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la terra” 11z38

Nella sua prima udienza nell’Aula Paolo VI, il Santo Padre ha incontrato questa mattina, 12 maggio, centinaia di giornalisti, ai quali ha chiesto di “essere promotori di pace, a favore della Verità e di coloro che non hanno voce”. 4a1f29

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Questa mattina, 12 maggio, si è tenuta la prima udienza di Papa Leone XIV nell’Aula Paolo VI, dove il Santo Padre ha voluto accogliere centinaia di giornalisti e rappresentanti dei media a livello internazionale per ringraziarli del loro impegno e della loro dedizione in questo “tempo di grazia” che la Chiesa universale sta vivendo in queste settimane, e per lanciare anche un appello a una comunicazione “diversa”.

“Gesù ha proclamato: ‘Beati gli operatori di pace’ (Mt 5,9). È una beatitudine che interpella tutti noi e che vi tocca da vicino, chiamando ciascuno all’impegno di portare avanti una comunicazione diversa: una comunicazione che non cerchi il consenso a tutti i costi, che non si vesta di parole aggressive, che non adotti il modello della competizione, che non separi mai la ricerca della verità dall’amore con cui dobbiamo umilmente cercarla”, ha sottolineato.

Richiamandosi a Sant’Agostino, il Papa ha aggiunto: “La pace comincia da ciascuno di noi: dal modo in cui guardiamo gli altri, li ascoltiamo, parliamo di loro. In questo senso, il modo in cui comunichiamo è di fondamentale importanza: dobbiamo dire ‘no’ alla guerra delle parole e delle immagini, dobbiamo rifiutare il paradigma della guerra”.

Uscire dalla “Torre di Babele” g3cc

Dopo aver ricordato e chiesto la liberazione di tutti i giornalisti che in varie parti del mondo sono imprigionati per aver esercitato il diritto alla libertà di espressione e per essere “voce della Verità”, Leone XIV ha invitato i presenti a promuovere una comunicazione “disarmata e disarmante”.

“Oggi una delle sfide più importanti è promuovere una comunicazione capace di farci uscire dalla ‘Torre di Babele’ nella quale a volte ci troviamo: una confusione di linguaggi senza amore, spesso ideologici o faziosi. Per questo il vostro lavoro – con le parole che usate e lo stile che adottate – è importante. La comunicazione, infatti, non è solo trasmissione di informazioni, ma è creazione di cultura, di ambienti umani e digitali che diventino spazi di dialogo e di incontro. E guardando all’evoluzione tecnologica, questa missione diventa ancora più necessaria”.

Infine, prima della benedizione, ha dichiarato: “Voi siete in prima linea nel raccontare i conflitti e le speranze di pace, le situazioni di ingiustizia e povertà, e il lavoro silenzioso di tanti per un mondo migliore. Per questo vi chiedo di scegliere, con consapevolezza e coraggio, la via di una comunicazione di pace”.

Foto: Vatican Media


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