Oltre 1.000 benefattori della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), provenienti da 23 Paesi diversi, hanno partecipato al pellegrinaggio giubilare a Roma, dal 7 al 10 maggio, in occasione dell’Anno Giubilare. Tra le attività in programma, i collaboratori e benefattori di ACS hanno potuto visitare il Centro San Lorenzo, dove sono stati accolti dai missionari della Comunità e hanno condiviso un pranzo fraterno alla presenza del nostro fondatore, Moyses Azevedo.
Secondo Regina Lynch, presidente esecutivo di ACS Internazionale, “il Giubileo 2025 è incentrato sulla speranza, un tema fondamentale per noi di ACS. Con oltre 5.000 progetti ogni anno, in 130 Paesi, la nostra missione è consolare e offrire aiuto materiale, ma soprattutto portare speranza ai cristiani perseguitati e discriminati, e alle comunità cristiane gravemente bisognose.”
In uno spirito di comunione con la Chiesa universale, benefattori e membri dei 23 uffici nazionali della fondazione, insieme ad ACS Internazionale, partecipano congiuntamente a questa iniziativa per rafforzare la propria fede e il proprio impegno a favore della Chiesa che soffre.
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Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) è una fondazione pontificia internazionale che ha come missione quella di sostenere pastoralmente e materialmente i cristiani che soffrono persecuzioni, estrema povertà o vivono in contesti di conflitto. Fondata nel 1947 da padre Werenfried van Straaten, la sua origine risponde alla necessità urgente di assistere milioni di sfollati dopo la Seconda Guerra Mondiale. Da allora, ACS ha consolidato un’opera di carattere universale, al servizio di una Chiesa che soffre ma che non perde la speranza.
La fondazione realizza progetti in oltre 140 Paesi. Tra le sue principali aree di intervento si trovano la costruzione e il restauro di chiese e centri pastorali, il sostegno economico a sacerdoti, religiose e operatori pastorali, la formazione di seminaristi e catechisti, e la fornitura di mezzi di trasporto per raggiungere le comunità più isolate. Inoltre, ACS promuove programmi di assistenza umanitaria e o spirituale in zone colpite da guerre o persecuzioni religiose.
Oltre all’azione concreta, ACS svolge anche un’importante funzione di sensibilizzazione e denuncia presso la comunità internazionale. Attraverso rapporti dettagliati, campagne di comunicazione e attività di informazione, la fondazione dà voce a milioni di cristiani che non possono vivere liberamente la propria fede. Questo lavoro mira a generare una risposta solidale da parte della Chiesa universale e della società nel suo insieme.
Aiuto alla Chiesa che Soffre si propone come ponte tra coloro che desiderano aiutare e coloro che hanno più bisogno di sostegno. La sua missione si fonda sulla carità cristiana, sulla comunione ecclesiale e sull’impegno per la libertà religiosa. Attraverso la preghiera, la testimonianza e l’aiuto concreto, ACS contribuisce a mantenere viva la fede nei luoghi in cui seguire Cristo comporta, spesso, mettere a rischio la propria vita.